
...In questi giorni, nelle ore notturne, ho letto tutto d'un fiato il "Diario del Seduttore" di Kierkegaard...Quali sono le conclusioni che si possono trarre dalla filosofia del piacere di questo scrittore? La vita estetica, la ricerca del piacere, l'adeguazione all'attimo, all' immediato, nella dispersione, nella puntualità, perchè il piacere brucia e non sazia, divora la personalità invece di costruirla. Questa inquietudine porta l'uomo di piacere in piacere, in una cieca corsa che non si arresta se non quando all'attimo e al finito si dà anche un valore ultraedonistico, simbolico, che ne nega l'immediatezza...Voi che ne pensate? E poi, in genere, vi piacciono i seduttori?